All’epoca della Rivoluzione francese, Antoine-Laurent de Lavoisier ne mette in atto un’altra, meno clamorosa, ma altrettanto fondamentale: quella della chimica. Armato di bilancia e rigore scientifico, affronta una mole incredibile di esperimenti che gli permettono di spazzare via le antiche credenze e le superstizioni di derivazione alchemica. Demolisce la teoria del flogisto, all’epoca universalmente accettata per spiegare i processi di combustione e ossidazione. Dimostra che l’acqua non è un elemento indivisibile, ma è formata da ossigeno e idrogeno. Stabilisce la divisione fra le “sostanze semplici” (gli elementi chimici di oggi) e i composti, che classifica e denomina, delineando le basi della chimica che conosciamo. Prima di essere ghigliottinato all’età di cinquantun anni, riesce a formulare il principio di conservazione della materia: uno dei pilastri fondanti della scienza moderna.