Il nome di Georges Lemaître è legato a due teorie che hanno segnato l’inizio della cosmologia moderna. Per primo, Lemaître ha compreso che lo spostamento verso il rosso della luce che giunge a noi dalle galassie era indice di un universo in espansione. Ma se è vero che le galassie si allontanano le une dalle altre, procedendo a ritroso nel tempo, bisognava ipotizzare che l’universo avesse avuto origine da un solo punto: un “atomo primordiale”. È la teoria oggi conosciuta col nome di Big Bang. La scoperta, nel 1965, della radiazione residua del Big Bang, fenomeno che Lemaître aveva intuito già nel 1934, ha costituito una fondamentale prova della validità delle sue teorie, dando nuovo impulso alle ricerche e facendo dei primi istanti dell’universo uno dei principali campi d’indagine su cui ancora oggi si concentrano gli sforzi dei fisici.