La fantasia di Herbert George Wells (1866-1946) è stata tra le più brillanti della storia della letteratura. È stato, insieme a Jules Verne, il creatore di veri e propri miti che non risentono del passare del tempo e che sono stati ampiamente sfruttati dal mondo del cinema. Ne “La Macchina del Tempo” (1895) Wells racconta di uno scienziato che è riuscito a costruire una macchina che permette di viaggiare oltre i limiti che la Natura stessa ha fissato per l’uomo. Nel futuro remoto, però, il protagonista scopre che l’umanità si è evoluta in modo inquietante e misterioso. Si sono create, infatti, due razze distinte: gli Eloi e i Morlock. Entrambe rappresentano una delle possibili evoluzioni della nostra società. “L’Isola del Dottor Moreau” (1896) è l’avventura di Edward Prendick, un naufrago che viene salvato e portato su un’isola abitata dall’oscuro dottor Moreau e dalle sue inquietanti creature. Entrambi i romanzi fanno parte della storia della letteratura fantascientifica e hanno come filo conduttore la figura quasi romantica e disperata dello scienziato dell’ottocento che rimane travolto dall’amore per la ricerca fino a mettere a rischio la propria vita.