La silloge poetica di Maria Lina Bocchetta accompagna il lettore in un percorso denso di emozioni profonde ma sempre contenute, misurate, quasi pudiche, toccando grandi temi universali come il male di vivere e il fluire del tempo. A tratti, il lirismo si fa più intimo, venato di nostalgia per il passato e per le persone care che non ci sono più. Attento ai piccoli dettagli, anche al semplice filo d’erba bagnato di rugiada, lo sguardo vaga verso lo stupore degli orizzonti più vasti e maestosi della montagna o va a stemperarsi nelle atmosfere setose del lago, tra malinconia e meraviglia.