Un infermiere riceve la comunicazione che di lì a poco modificherà la sua vita famigliare e il suo lavoro.
Chiamato d’urgenza al reparto covid di un ospedale piemontese, si trova di fronte a una realtà nuova, carica di incognite e di paure che superano i muri delle stanze dove per tanti si consuma la tragedia della morte.
Graziano Di Benedetto racconta, o meglio, documenta questa storia dall’interno, attraverso i corridoi e nei locali silenziosi dove le persone attendono di morire o di salvarsi.
Non c’è tempo per soffrire, solo per assistere fino alle ultime fasi in molti casi donne e uomini spaventati.
Il sibilo dei respiratori fa da colonna sonora a immagini da incubo, qualche volta da sogno, in un mondo che per tanti è inimmaginabile.
Nella paura e nel sacrificio c’è spazio per l’amore, la compassione e le passioni che rendono la vita e anche la morte meno intollerabili.
Graziano Di Benedetto nei suoi lavori mescola finzione e realtà.
Sono opere di finzione anche se alcune caratteristiche dei protagonisti le ricalca su intere parti di vita vissuta.
Reparto C-19 è stato scritto nel corso dell’emergenza sanitari della primavera 2020.
In redazione arrivavano capitoli di quello che è ora un libro, come dispacci da una zona terremotata.
Le storie che contiene sono reali, quindi, nel senso che sono state viste e vissute personalmente da chi le racconta.
Ibridazione tra ciò che è esperienza diretta delle cose e finzione è una cifra di Graziano Di Benedetto.