Gabriele D'Annunzio, il grande multiforme intellettuale europeo, si è anche interessato, specie negli anni del Vittoriale, al cibo e alla cucina.
L’arrivo di un’amante soleva causare al poeta il desiderio di cibo, ed eccolo allora scrivere in fretta un biglietto alla sua fedele cuoca Albina (Suor Intingola), ordinando una colazione per la forestiera capitata sotto i suoi artigli. Altre volte, invece, riteneva che occorresse un piatto che si adattasse a una particolare tipologia di bellezza femminile.
Troviamo qui raccolte le pietanze predilette dal Vate, con uno sguardo particolare alle ricette della sua nativa terra abruzzese.