Intesa coniugale
Description of book
Romance - romanzo breve (63 pagine) - In una coppia con una forte intesa sessuale e un disagio economico incalzante, il marito trova il modo di sprigionare l’erotismo della moglie e farne fonte di scoperta e guadagno, sfidando i tabù delle relazioni tradizionali e quelli, ben più radicati, dei confini morali.
Fabio e Laura sono sposati da dieci anni: hanno l’amore, l’intesa, la stabilità di un rapporto sincero che li lega saldamente e che permette loro di far fronte a ogni difficoltà, specie economica.
Qualche volta il bisogno è una fonte di energia grezza dal quale attingere a piene mani per alimentare sogni, a patto che si abbia il coraggio di avvicinarsi a esso con determinazione.
E a Fabio il coraggio non manca, specie quello di sfruttare la dirompente sensualità della moglie per costruirci attorno il loro gioco più osceno, scoperto per caso in una piazzola di sosta ch’era stata una sfera di cristallo con dentro il futuro: un’intimità condivisa con altre persone.
Ma le soluzioni facili non sono mai medaglie a due sole facce. Fabio e Laura potrebbero vincere il loro futuro sognato da sempre, o perdersi tra le pieghe inattese di quelle banconote sporche.
Il primo libro di una nuova serie che fonde passione e sentimento intorno al rapporto di coppia.
Danilo Runfolo nasce a Messina il 24 marzo 1972.
Il suo primo romanzo autobiografico, dal titolo Rewind, viene pubblicato dalla Montag Edizioni nel 2002. In seguito scriverà diversi racconti brevi e un romanzo erotico autoprodotto. Nel 2017 pubblica con ErosCultura il suo secondo erotico dal titolo Io sono Valeria – Una puttana. Scrive anche un romanzo autobiografico dal titolo Lui è infinito, che verrà pubblicato dalla GDS Editrice tra marzo e aprile del 2018.
La sua scrittura è accompagnata da una nostalgica vena sentimentale, figlia di quel crudo guardarsi dentro che ritiene vitale.
Considera la solitudine intellettuale dell'uomo un dono, non la sua condanna, e si riconosce nel pensiero tormentato di Pier Paolo Pasolini, nella sua cupa visione della società e nella sua irreversibile deriva interiore che scaturisce da ogni forma di globalizzazione, sia essa etica, morale, politica o religiosa.
Dice di sé: Scrivere è l'unico modo che ho per parlare a me stesso senza il bisogno, né il peso, di guardarmi allo specchio; ed è anche il modo migliore per dar voce ai personaggi peggiori, persino di me.