Una piccola religione orientale monoteista, che predicava l’amore per il prossimo e il distacco dalle ricchezze terrene per prepararsi alla vita eterna, sarebbe diventata in meno di quattro secoli la forza politico-sociale-religiosa più importante di Roma, suo culto ufficiale e unico. Fu un itinerario complesso, che riguardò gli aspetti più diversi dell’esistenza e della società, al di là della potenza del suo messaggio religioso che però da solo non sarebbe stato sufficiente. Dalle prime comunità clandestine il cristianesimo arrivò a occupare alcuni dei gangli più importanti dell’organizzazione imperiale. Attrasse a sé le menti più brillanti e poi gli stessi imperatori, i quali avevano visto probabilmente in esso anche un’organizzazione talmente coesa e diffusa sul territorio da dover essere considerata più un alleato che un nemico.