Copertina del libro per Una via della mente e del cuore

Una via della mente e del cuore

Buddisti e Cristiani

Descrizione del libro

Interrogato sull’essenza del suo insegnamento, Bodhidharma, primo patriarca del buddismo in Cina, rispose semplicemente: “Nulla di sacro, grande apertura”.

Gli autori di questo libro, compagni nella vita come nella ricerca di fede, sono convinti, in base alla loro esperienza, che la religione è il frutto di una pratica. Così, anche il dialogo interreligioso, in questo caso fra Buddisti e Cristiani, non è sviluppato sul piano teologico o metafisico, ma come testimonianza di una esperienza vivente. Questa esperienza vivente nasce dall’incontro di due sensibilità affini, e dal cammino che hanno intrapreso insieme.

Pratica e condivisione sono i due termini qualificanti di questo testo straordinario e originale: col primo si intende sottolineare che non può esistere un convincimento religioso che non dia luogo ad una pratica coerente con esso; col secondo che la dimensione caratterizzante dell’esperienza religiosa va ricercata nella capacità di apertura.

Scrive nella presentazione Remo Cacitti: Il problema della definizione del genere letterario di questo lavoro può essere affrontato evocando quello straordinario documento costituito dalle Confessiones di Agostino d’Ippona: un riconoscimento sincero della propria finitezza e delle proprie fragilità, situazione che si dischiude però in un inno di lode a Dio in cui si racconta la propria vita, evocandone gioie speranze dolori disillusioni incontri abbandoni scoperte perdite.

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