Ironico e dissacrante, impietoso ritratto dell’Italia di oggi nelle sue infinite piccolezze, Che la festa cominci è un’irresistibile commedia umana. E sullo sfondo del party più esclusivo della nuova Repubblica, Ammaniti mette in scena un moderno Satyricon, con il palazzinaro Sasà Chiatti nelle vesti di novello Trimalchione e una schiera di improbabili invitati a rappresentare, oggi come allora, una società alla deriva. Dagli ambienti letterari a quelli dello spettacolo, dai piccoli imprenditori romani alla gente comune che si accalca per vedere i cosiddetti vip, su tutti si abbatte la comicità di Ammaniti.