Lazzaro Scacerni è pieno di energia, spontaneamente generoso, moderatamente giusto, capace di grande amore e soprattutto intelligente. Riesce a realizzare molti dei suoi obiettivi: a scampare alla ritirata di Russia nel 1812, a imparare a leggere, a costruire un mulino, a difenderlo dalle piene ecc. ecc. Ma arriva il ’48. Le truppe austriache varcano il Po dapprima verso Roma e poi in senso inverso e in dicembre i misteriosi verdi e rossi dell’aurora boreale devono pur significare qualcosa.