Non è facile provare simpatia per Nat la giovane traduttrice spigolosa protagonista della storia nè capire cosa l’abbia spinta a abbandonare Madrid per vivere in un luogo sperduto chiamato La Esquapa. E fino all’ultimo non sarà facile neanche capire esattamente quale sia l’amore che dà il titolo al romanzo. Eppure le parole di Sara Mesa ci guidano sicure e precise attraverso una vicenda che non ci lascia tregue e che una volta conclusa continuerà a farci pensare. Qual è il momento in cui siamo noi a diventare l’altro e soprattutto quando e come, se mai è possibile, smettiamo di esserlo?