Adriano
L'"imperatore buono"
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Erede di Traiano, il
princeps che aveva portato l'impero alla massima espansione territoriale, Adriano scelse invece il consolidamento dei suoi confini, ancora estremamente labili nel Nordest europeo e in Asia, come attesta ancora oggi il vallo britannico che porta il suo nome. Riuscì a risanare le finanze dello Stato e compì importanti riforme giuridico-istituzionali; svolse interventi umanitari a favore delle classi più povere e degli schiavi; governò con moderazione e clemenza. Più intellettuale che militare, amante della cultura greca, ha lasciato la sua impronta in edifici monumentali architettonicamente significativi, a Roma e fuori: oltre a terminare il restauro del Pantheon, fece realizzare la Mole Adriana sul Tevere, templi e città, e soprattutto la villa di Tivoli che porta il suo nome. In questa fece costruire un santuario al giovane Antinoo, greco di Bitinia, cui l'imperatore fu legato da una relazione breve ma intensa. Probabilmente la sua indole all'apparenza buona, o meglio tranquilla e razionale, nascondeva una personalità più complessa, forse soffocata dal suo senso del dovere, che ancora oggi si continua ad analizzare minuziosamente per scoprire la vera natura di un imperatore che lasciava trapelare poco di se stesso.