La storia del ministro della Guerra Enver Pascià è il racconto di un uomo che tentò con ogni mezzo, persino i più efferati ed esecrabili, di impedire la caduta e la disgregazione dell'Impero ottomano. Convinto di essere sempre nel giusto, persino in esilio, si batté per la causa panturca e per una Turchia forte e rispettata nel mondo. La sua morte, in circostanze mai del tutto chiarite, è una dichiarazione d'amore per la sua patria perduta e per i valori che sin da piccolo gli erano stati ispirati. Simbolo della recente storia turca, noto in Occidente per il coinvolgimento nel genocidio degli armeni, la guerra di Libia e un paio di colpi di Stato, ritenuto uno dei "cattivi" del secolo scorso, fu grande in tutto: aspirazioni, cultura, crudeltà, coraggio, talento, intelligenza, carriera e caduta.