Nel trattato Il Galateo, scritto da Giovanni Della Casa fra il 1551 e il 1555, l’autore s’immagina nelle vesti di un anziano ricco di esperienza ma illetterato, che istruisce un giovane nelle regole del buon comportamento. Il libro, scritto con bonarietà arguta e con una prosa popolareggiante, non mira più agli alti ideali del Rinascimento, ma ad una precettistica che, sorvegliata da un ordine morale, orienti il gentiluomo nei singoli casi che si presentano nella vita privata.