Storia di una grande fabbrica diventata rifugio per invisibili
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Lungo via Tiburtina, a Roma, a ridosso della borgata di San Basilio, sorge quella che è stata la prima fabbrica a produrre penicillina in Italia, un tempo tra le più grandi in Europa, prima di trasformarsi nell’ultimo rifugio di persone che hanno perso la casa, il lavoro o la famiglia. Una storia singolare ed emblematica che comincia nel 1950 con l’inaugurazione dello stabilimento Leo Penicillina alla presenza dello scopritore dell’antibiotico Fleming; prosegue con il suo sviluppo, che fa diventare la Leo uno dei più importanti poli industriali della zona, con un forte legame con le vicine borgate; continua con l’occupazione della fabbrica negli anni delle prime crisi industriali nel contesto della perduta scommessa della Tiburtina Valley, fino all’abbandono della struttura, che diventa un luogo di ritrovo per disperati, poi sgomberato nel 2018 con drammatiche conseguenze. A parlare sono gli ex lavoratori e dirigenti della fabbrica, le persone che vi hanno vissuto fino allo sgombero, gli attivisti e operatori che hanno fornito loro assistenza, gli abitanti del quartiere che lottano per la bonifica e la riqualificazione della struttura.