Nel 1978 il diritto all'aborto veniva finalmente riconosciuto dalla legge italiana, grazie a una lunga battaglia femminista per la tutela della salute e dell'autodeterminazione delle donne. Oltre quarant'anni dopo l'approvazione di quella legge, Patrizia Maltese ripercorre la strada tortuosa della sua applicazione, restituendo voce alle donne e mettendo in luce la storia di un diritto garantito solo sulla carta. Un libro necessario, un'inchiesta rigorosa e amara che ci racconta l'ipocrisia e le storture di un sistema che continua ad arricchirsi sul corpo delle donne.