Questo quaderno affronta l’ambivalenza della critica (letteraria, cinematografica, teatrale…), le sue compromissioni e i suoi doveri oggi e qui, in un’Italia che rinnega il passato, nasconde il futuro e camuffa il presente secondo l’interesse di pochi pronti ad accettare di buon grado la corruzione del sistema. Un dibattito sulla critica non può escludere oggi le domande basilari sui nuovi rapporti fra arte e società, produzione e ricezione, creazione e mercato. Il quaderno raccoglie le riflessioni dell’antropologo e studioso di teatro Piergiorgio Giacchè, dello scrittore e saggista Vittorio Giacopini, del critico cinematografico Emiliano Morreale, del narratore Nicola Lagioia, recuperando in appendice un testo poco noto del maggiore dei nostri critici letterari di ieri, Giacomo Debenedetti.