Dopo la sconfitta di Caporetto, l’esercito austrotedesco dilagò nella pianura veneta e compì razzie e violenze.
Molte donne ne furono vittime.
Da questo fatto nasce il romanzo che racconta anche la generosità di due personaggi importanti dell’epoca: Celso Costantini, che ebbe l’idea di raccogliere i figli della guerra in un istituto e Elena d’Aosta che ne fu una importante benefattrice.