In questa natalizia storia di fantasmi Charles Dickens ci conquista da subito con la sua irriverente ironia, per farci poi scendere nel profondo dei segreti più teneri dell’animo di Scrooge, con passo talmente delicato che non ce ne accorgiamo nemmeno.
E pian piano cresce in noi il desiderio che l’odioso, arido e rinsecchito vecchietto venga liberato dalle sue pene, perché qualcosa sembra aver fatto breccia anche nel nostro cuore: d’improvviso piangiamo e ridiamo assieme a lui, come se il suo destino si fosse legato magicamente al nostro e questa storia fosse capitata come un fantasma nella nostra vita.
Daniele Fior si mescola indissolubilmente a Scrooge nella narrazione e i cinque Guappecarto si dividono nelle cinque strofe come spiriti, lasciando un segno indelebile in questo immortale racconto.