Emilio Lussu
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Emilio Lussu (Armungia, 1890-Roma 1975), interventista, combatté nella Prima guerra mondale con il grado di ufficiale. All'indomani della conclusione del conflitto, nel 1919, fondò il Partito sardo d'azione, formazione autonomista democratica composta in gran parte da ex combattenti. Fu l'inizio della sua carriera politica, perché già nel 1921 venne eletto deputato, il che si ripeté nel 1924.
Carattere forte, Lussu prese parte alla secessione aventiniana e fu fin dall'inizio un convinto antifascista, il che gli valse l'arresto nel 1926. Deportato a Lipari nel 1926, riuscì a evaderne nel 1929, trovando riparo a Parigi. Lì però non seppe chetarsi, anzi: in Francia fondò il movimento Giustizia e Libertà. Prese quindi parte alla guerra in corso di Spagna, per poi arruolarsi dapprima nella Resistenza francese, quindi in quella italiana. Ministro con De Gasperi nel secondo Dopoguerra e deputato alla Costituente per il Partito d'azione, fu in seguito senatore, mantenendosi sempre coerente alle proprie idee, anche a costo di rotture con un centrosinistra in cui non si riconosceva. Il suo terso percorso umano, politico e intellettuale si cristallizzò anche in alcuni volumi, di cui il più celebre resta "Un anno sull'altipiano" (1945).