Il giardino dei rovi
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RACCONTO LUNGO (39 pagine) - FANTASCIENZA - La vegetazione incolta di un giardino abbandonato era lo specchio della sua vita. Non aveva speranza, e non la voleva
Diomede solo e malato trascorre i giorni tra letto, televisione e giardino. Vive in attesa di qualcosa che tarda a venire. Non si lava, quasi non mangia, non ha alcuna cura di sé. Quando faticosamente si trascina fuori per sfuggire a un interno sempre più alieno, trova il giardino sepolto dai rovi, quei rovi che ha lasciato crescere tumultuosamente, e ora rischiano di soffocarlo. Di impedirgli persino l'accesso a quella unica possibilità di conforto. Sembrerebbe non esserci speranze per lui. Ma la speranza arriva sotto forma di una donna misteriosa che cerca di spingerlo verso la salvezza. Ma chi può salvare qualcuno che non si vuol salvare?
Mauro Antonio Miglieruolo è nato a Grotteria, Reggio Calabria il 6 aprile 1942, ma dal 1952 ha sempre vissuto a Roma, escluso un breve intervello di due anni e un mese, da agosto 1963 a settembre 1965 trascorso a Belluno, come impiegato dell'INPS. Scrive fantascienza da quando ha memoria. Nel 2007 ha vinto il Premio Italia con il romanzo"Assurdo Virtuale" (Perseo Libri). Lino Aldani e Ugo Malaguti lo hanno definito lo scrittore "più impegnato della fantascienza italiana, il rivoluzionario [...] che nella sua narrativa ha sempre davanti agli occhi l'ideale utopico di un mondo diverso in cui tutti possono essere redenti." Luigi Petruzzelli sostiene che Miglieruolo è "forse il più anticonformista degli autori di fantascienza italiani" e che la relativa scarsezza della sua produzione "è compensata da uno stile in cui nessuna parola è lasciata al caso." Per Giuseppe Lippi infine "Miglieruolo vanta una immaginazione di prim'ordine, l'ingrediente base di tutta la fantascienza". Tra le sue opere più importanti "Come ladro di notte", più volte ristampato; "Oniricon"; "L'uccisore di robot".