L’autore cerca e individua collegamenti tra episodi avvenuti all’interno della corte fiorentina e la mitologia greca e latina, citando vari autori, trattando di ladri, maghi, demoni e morti orrende: del demonio che si fa adorare travestito da sapienza, elevato dagli uomini al rango di divinità in nome di una religione falsa. Pico attinge, oltre che dai classici, dal celebre Malleus Maleficarum, ovvero “Il martello delle streghe”, testo redatto in Germania nel 1487 per reprimere la stregoneria e in senso pratico i movimenti eretici che tentarono di distruggere la fede ortodossa dalle fondamenta. Quest’opera suscita una grande curiosità in quanto fu scritta da un dotto che, riprendendo temi e motivi popolari, analizza l’argomento usufruendo del suo vasto bagaglio culturale e della sua abilità di letterato; non si tratta di un’opera grezza, per quanto tratti di superstizioni, perché la mano che l’ha trasmessa lo ha fatto in piena coscienza, curiosando tra i supposti poteri magici delle streghe.