Da un po’ di tempo Celeste vive da sola, in un condominio gigante e asettico, incapace di provare sentimenti e di comunicarli. Ha ricordi confusi del passato, ha delle brutte cicatrici sulle braccia ed è lì per guarire, le hanno detto. Il condominio è pieno di persone come lei, rotte, graffiate, distrutte, che non riescono a smettere di cercarsi. Una notte particolarmente intensa appare nella sua stanza la Creatura: ha un volto, una pelle, ma non ha una voce. Eppure vuole moltissimo, cerca quella parola che sembra procurare dolore, e solo dolore, quella che Celeste e Nikki e Connor bramano, ma non riescono ad accettare.
Questa è una storia ad alto contenuto emotivo che parla d’amore, dolore e catarsi, in un immaginario che va da Hideaki Anno a Stephen King, ma nell’indecifrabile campagna del Centro Italia.