Per secoli la vecchiaia ha significato per le donne l’invisibilità, la perdita dell’unico dubbio potere che veniva loro accordato, quello della bellezza, definita sempre ovviamente in funzione dello sguardo maschile. Per le donne che amano le donne l’invisibilità, in tutte le età della vita, è stata fino a pochi decenni fa la norma, pena la condanna sociale. Cosa è cambiato, in quest’epoca di eterna gioventù, di caduta dei tabù e delle certezze? Questo libro dà protagonismo a quel soggetto doppiamente nascosto che sono le lesbiche non più giovani, “di una certa età” o decisamente vecchie, le abitanti insomma di quelle lande non più desolate che si stendono tra la menopausa e la morte. Sembra che questo popolo oscuro non se la passi male e abbia perfino voglia di divertirsi: nonostante gli acciacchi, le inevitabili delusioni e le occasionali depressioni, fervono gli amori e i problemi, ci si lascia e ci si prende, si fa amicizia, ci si aiuta, qualche volta si litiga, e soprattutto si gode di quella libertà che viene solo con gli anni, avendo imparato a fare i conti con la vita e con se stesse.