Perché il vento era nero
Description of book
Al centro esatto della costa occiden¬tale della Sardegna, tra stagni, pa¬ludi, fiume e mare sorge la cittadina di Aristànis. Nelle campagne circostanti - in una villa seicentesca convertita ad orfano¬trofio e appartenuta a Vandalino Casu - si svolgono le vite di un gruppo di suore e di or¬fani. Sono vite piegate a un destino incolore sotto lo sguardo vigile di un vescovo padro¬ne; nascoste ai più ma talvolta esibite in cor¬tei di orfani piangenti le spoglie dei passati a miglior vita. In un racconto che si dirama spezzando le barriere del tempo, la Gran¬de Pianura del Campidano è testimone del¬lo svolgersi di esistenze sospese tra verità, leggenda, cecità e visioni. Non ci si stupisca dunque di incontrare la Giudicessa Eleono¬ra d’Arborea in insolite vesti nel ’900 o il ca¬vallo Ti Giuro il cui nome racchiude una pro¬messa. E neppure di conoscere Gianmaria Esposito, macchinista ferroviere autore di una strage di bambini in fuga sui binari pro¬prio di fronte alla villa seicentesca. Sarà mai esistita Suor Dolores degli Angeli, figlia di un luminare degli occhi e direttrice dell’orfano¬trofio? Se sì o no, in questa storia lei prorom¬pe come una manta di mare in cielo. Vola sopra la villa ancora respirante nonostante le sue macerie e la dimenticanza imperdo¬nabile di una città intera. A Tomaso e Lisabè, i soli sopravvissuti alla strage del treno, col loro amore tortuoso ma necessario, l’onere di smascherare le cecità dei viventi, tra cardi selvatici, ombre acquatiche, fanghi sotter¬ranei, intrighi nascosti nel passato, nell’indi¬scutibile incanto di un vento nero d’Isola.