Chi può dire di conoscere l’amore? Forse solo lei che ne è la divinità: Afrodite, poi Venere per i Romani. La sua storia coincide con il principio del mondo: persino l’alternarsi della notte e del giorno pare, alle origini, semplice segnale del tempo che passa. Prima di Afrodite, infatti, le potenze divine sono appena sbozzate, corpi accennati a cui manca ancora una chiara cifra anatomica. Afrodite, al contrario, è già una fanciulla; il suo corpo è perfetto, i suoi piedi inaugurano la stagione della primavera fiorente. Nata dalla spuma del mare, a seguito dell’evirazione di Urano, è il frutto di un mistero quale sarà per sempre il sentimento che presiede: l’amore.