"I Fioretti di Francesco dipendono da raccolte in latino quali i Flores e gli Actus. Hanno avuto fortuna in quanto presentati come testo “lieve”, “aereo”, “ingenuo”, “commovente”. Niente di più falso. Nella sostanza sono testi ardui, duri, scomodi: da molti di essi scaturisce una visione della “proposta cristiana” del Povero d’Assisi molto diversa dalla “Vulgata” che Bonaventura da Bagnoregio aveva cercato d’imporre e che il minoritismo conventuale sosteneva. Vanno letti con attenzione e con disincanto. Testi su cui meditare. Ma leggerli è comunque una gioiosa avventura intellettuale". Dal commento di Franco Cardini