«Nel giudicare delle religioni e del fatto religioso due atteggiamenti caratteristici ha lo spirito italiano: uno di quelli per i quali la religione è la Chiesa cattolica apostolica romana e essere religiosi significa accettare — attraverso a molteplici e inevitabili adattamenti individuali — quella religione, come una società esteriore storica ecclesiastica papale; l’altro di quelli che, persuasi della molta menzogna che quella religione racchiude, o giunti con molta spensierata disinvoltura a conclusioni materialistiche e scettiche, scrollano le spalle e si disinteressano insieme della Chiesa romana e di ogni religiosità e religione. Nessuno di questi due atteggiamenti è sincero». (Don Romolo Murri)