L'artista nobile Stelio Effrena, con la sua amante la Foscarina, trascorre le giornate passeggiando per i canali di Venezia, la Città del Silenzio, e conversando d'arte con i suoi amici intellettuali. Stelio coltiva il proprio passatismo nostalgico: ama gli anni che furono e auspica un ritorno dell'antica nobiltà veneziana e un nuovo splendore culturale. Dopo aver fatto l'amore con la Foscarina, Stelio capisce che grazie a lei, attrice di teatro, può dedicarsi proprio al genere teatrale per rinnovarlo radicalmente con il suo tecnica d'approccio nietzschiano, basato sulla figura del superuomo. Comincia così un'esperienza onirica di chiaroveggenza, con richiami ai tragici classici, soprattutto a Dante Alighieri e al suo rapporto con Beatrice. Tutto concorre a far pensare che le pagine del romanzo siano una cronaca sottotraccia dell'amore di cui tutti all'epoca parlavano, l'amore cioè tra l'uomo e la donna più famosi di quel tempo: Gabriele D'Annunzio ed Eleonora Duse.