La Fontaine si presenta come il continuatore di Esopo e Fedro e il discepolo di Epicuro; ha spesso intenzioni morali e la satira e il contrasto sono fra i suoi metodi preferiti. Fra le favole più celebri La Cicala e la Formica, Il Corvo e la Volpe, La Rana e il Bove, I due Muli, Il Lupo e il Cane, La Mucca, la Capra e la Pecora in società col Leone, Il Topo di città e il Topo di campagna, Il Lupo e l'Agnello. Forse una delle morali complessive delle Favole è l'accettazione completa della natura umana: ad esempio La Fontaine certamente non vuole dare ragione al lupo nella favola celeberrima, però ammette l'impossibilità di salvare l'agnello. Quando il coraggio è teso contro l'ordine della natura, si risolve in una situazione ridicola e buffa, come il gonfiarsi della rana e la goffaggine degli ipocriti.