«Quando si parla dell'essere umano, occorre sapere che ci si trova di fronte a una creatura che possiede una doppia natura: una inferiore e una superiore. Così, parlare semplicemente di natura umana non ha molto senso. Quando, per giustificare un modo d'agire deplorevole, si dice: “È umano!”, in realtà ciò sta a significare molto semplicemente “è animale”. La natura cosiddetta “umana” in realtà non è che la natura inferiore, retaggio del regno animale di cui tutti portiamo in noi le impronte. Nessuno è libero da questa eredità, ma la differenza tra gli esseri è che alcuni provano il bisogno di dominare le tendenze animali, perché sentono che la loro vera natura è la loro natura divina, la quale è come una fiamma interiore che essi devono preservare e nutrire».