Il romanzo trae ispirazione da un'esperienza autobiografica e narra la storia di un'intensa passione vissuta tra Pietro Brusio e Narcisa Valderi. L'uomo, attratto dalla trasgressione, conquista la donna, liberandola dal suo matrimonio, e si afferma come uno scrittore di grande successo, affrontando persino un duello per difenderla. La colpa diventa il filo conduttore che unisce i protagonisti. Il tema del matrimonio e dell'adulterio non si limita a essere una trasgressione o una conferma dei valori tradizionali, ma assume una sfumatura più complessa. La dualità della figura femminile nell'immaginario letterario di quell'epoca, costantemente associata all'eros, inizia a dissolversi. Adesso è l'uomo a peccare di fatto, mentre Narcisa raggiunge la sua catarsi senza ricorrere al suicidio.
Una peccatrice è un romanzo che va oltre il sentimento romantico, abbracciando un nuovo ideale di passione amorosa che dominava in quegli anni. La storia rappresenta il conflitto eterno tra il cuore irrazionale e la razionalità pratica. Pietro fa una scelta diversa, essendo figlio di una miseria morale, diventa un eroe passivo e opportunista che anticipa il protagonista inetto dei romanzi del Novecento.