101 cose da fare a Padova almeno una volta nella vita
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Una cosa è certa: Padova è una città che non molti conoscono. Eppure, all’interno delle sue mura, sono celati moltissimi tesori, che, nel corso dei secoli, scrittori e poeti – da Petrarca a Shakespeare, da Proust a Oscar Wilde – hanno avuto modo di amare e lodare. Padova è una città d’acqua, ricca di canali come Venezia, e seconda solo a Bologna per numero di portici. Chi la visita per la prima volta s’innamorerà delle opere d’arte più famose, come gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, o dei giardini nascosti dietro ai portoni degli splendidi palazzi. Forte della sua tradizione goliardica, Padova sa regalare feste studentesche a base di spritz, esperienze indimenticabili alla scoperta della cucina tipica ma anche momenti emozionanti, come lo spettacolo delle Lanterne Magiche al Museo del precinema, o la visita al Giardino dei Giusti del Mondo.
I 101 itinerari qui presentati sono dedicati a chi Padova non l’ha mai vista ma anche a tutti coloro che ci abitano già: chissà che non scoprano qualche tesoro nascosto o dimenticato!
Padova come non l'avete mai vista!
Ecco alcune delle 101 esperienze:
- Prendere un Polifonico nel bar più goliardico di Padova
- Restare a bocca aperta di fronte all’opera di Giotto e ai luminosi misteri degli Scrovegni
- Toccare il cielo con un dito in cima alla Specola
- Fantasticare lungo le riviere
- Prendere il sole stesi sull’isola della città
- Affinare i cinque sensi nel roseto di Santa Giustina
- Fare un salto indietro nel tempo con il precinema
- Percorrere la via di Indiana Jones
- Imparare l’inglese a suon di spritz
- Intrufolarsi nei luoghi della Padova che non si vede
- Inseguire le opere di Kenny Random
Paola Tellaroli
è nata a Castel Goffredo, in provincia di Mantova, nel 1986. È dottoranda in Statistica, ha vissuto in varie città, finché è casualmente approdata a Padova ed è scattato l’amore. Dopo l’incredibile successo di 101 cose da fare a Padova almeno una volta nella vita, edito dalla Newton Compton, alla proposta di scrivere un secondo libro ha risposto “perché no?”. Ed eccoci qui.