Non rinunciare a sognare e ad amare, è questa la forza, e al tempo stesso la debolezza dei personaggi del romanzo. Sono inclini a coltivare i sentimenti per divenire consapevoli e presenti a sé stessi e al mondo, nell’incompiutezza dell’esperienza della vita. Riconoscendo la pienezza della loro esistenza, dimorano cionondimeno indeterminati e molteplici nelle loro infinite possibilità, convivendo con l’amore e con la morte. È questa la loro vocazione, il loro talento. Mettendo a nudo la loro debolezza instillano nella coscienza un segno di speranza, la possibilità di modificarsi e trasformarsi, sebbene siano consapevoli che in pochi sopravviveranno alla realtà della loro condizione generazionale.
Sempre in cerca di autenticità e di verità, di conferme della propria identità, resistono alla fragilità esistenziale e sociale sperando di trovare le parole giuste per sé stessi e per gli altri. In cerca di scelte benefiche e portatrici di speranza per la nostra umanità comune ci mostrano che il cammino verso il nostro futuro passa attraverso di loro: «insegniamo ai nostri figli a tenere duro; comunichiamo loro con quanta forza ci abbiamo provato!».