Tra i tanti punti di vista dai quali si analizza il fenomeno della violenza domestica nessuno è stato più sottovalutato del linguaggio. Eppure, l'uso delle parole, la loro combinazione, lo “stile del discorso” costituiscono invece il mezzo fondamentale di cui l'abusante si avvale per ridurre e mantenere la donna in uno stato di continua soggezione e soccombenza. Attraverso una trattazione che ridiscute criticamente i concetti di potere e violenza a partire dal loro rapporto con la lingua e lo studio di un ampio corpus di casi raccolti in più di vent'anni di ricerche, l'autrice ridefinisce la violenza domestica elaborando nuove categorie interpretative, ne illustra i meccanismi occulti ancora ignoti e descrive per la prima volta il complesso sistema linguistico che sta alla sua base. Dimostrandoci che l'analisi linguistica dello “stile dell'abuso" non è altro che una "macchina della verità".