Plotino, vissuto nel II secolo ad Alessandria e poi a Roma, è considerato il maggiore esponente del neoplatonismo, dottrina filosofica che fa “riscoprire” Platone nel mondo romano. Pur rappresentando un’elaborazione personale dei principi platonici (soprattutto quelli che riguardano l’Uno, il principio supremo di tutte le cose), il neoplatonismo consentirà nei secoli successivi la fusione della filosofia greca con i principi del cristianesimo, dando vita, soprattutto con Agostino, a quell’indirizzo del pensiero filosofico cristiano, specie per ciò che concerne l’anima, i concetti di bene e male, di Essere supremo, che rappresenterà la dottrina dominante fino alla riscoperta di Aristotele nel XIV secolo.