Pubblicato nel 1840 come appendice a ‘I promessi sposi’ è ispirato alle "Osservazioni sulla tortura" di Verri. Narra la disgraziata vicenda di Mora e di Piazza ingiustamente accusati di unzione nella peste del 1630 e costretti con la tortura a confessare falsamente la loro colpa. Sulla casa di Mora, rasa al suolo per decreto del senato milanese, fu eretta, a perenne ricordo del delitto (ma in realtà a perenne vergogna di chi l’aveva eretta) una colonna, detta la colonna infame. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.