Gli otto racconti - più un’appendice allusiva - della presente raccolta formano una vera e propria “struttura aperta”, ovvero un palcoscenico astratto sul quale si agitano guitti estrosi ma disperati, cardinali lubrichi, danzatrici ambiziose e politicanti in parabola discendente.
Sport ibridi (Sambadrez), malebolge colme di stravaganze erotiche (Ordalia Infernale), gogne involontarie alimentate da brama di autoaffermazione (Straforo), o manicomi nei quali si cerca, senza troppi sforzi, di curare aberrazioni esilaranti (La Clinica), sono solo alcuni degli esempi di tragicommedie umane sulle quali domina l’arbitrio di un caso beffardo, che nulla e nessuno risparmia.