Nella sua Teoria Generale delle Ombre, pubblicata postuma, lo scrittore Renoir Vananne sostiene che il romanzo sia come un’immersione in apnea negli abissi dell’animo umano: ogni romanziere ha il suo limite oltre il quale non può scendere.
Vananne, che per anni e con grande successo ha raccontato nei suoi romanzi tradotti in tutto il mondo le profondità della mente umana, è rinchiuso in un ospedale psichiatrico con un’accusa infamante: omicidio plurimo. Al medico che lo esamina, il difficile compito: pazzia o messinscena per evitare la prigione? Da tempo lo scrittore non scrive più: dipinge. Dipinge le ombre. Le sue tele rappresentano paesaggi privi di presenza umana o animale, nei quali si vedono raffigurati a terra soltanto contorni senz’anima…