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Emigranti (quasi) per diletto

Opis książki

È stato il romanzetto Emigrante per diletto di Louis Stevenson a

ispirarmi il titolo di alcuni appunti, da tempo dimenticati in un file

del computer. Le parole “diletto” o “quasi diletto”, accanto alla

parola emigrante, evocano una situazione meno usuale di quelle che

prevedono poveri fagotti o sgangherate valige di fibra.

Stevenson aveva lasciato Glasgow per rintanarsi nella terza classe di

una scassata nave ottocentesca, io ero partita da Milano, seduta nella

poltrona di uno dei primi DC9 che volavano verso il Sud America: lo

scrittore, allo scopo di raggiungere la donna che amava, io e la mia

famiglia, per aver colto “al volo” l’occasione di un miglioramento

economico. Era il 1960, quando l’Italia esportava clamorosamente i

frutti della sua inventiva industriale, e, meno clamorosamente, aveva

iniziato a piazzare in porti sicuri il frutto dei suoi investimenti.

La mia è la vicenda di una madre e moglie che, dovendo gestire

comunque e alla meglio la famiglia in un “diverso” del quale, a causa

dei suoi limiti mentali, non capiva nulla, ha affrontato e infine

superato situazioni grottesche.

Una vicenda che, letta oggi, alla luce delle esperienze quotidiane,

muove a un benevolo sorriso. Tuttavia curiosa, divertente e, spero,

anche vagamente istruttiva.