Con le sue opere Verga divenne maestro nel movimento Realista che proponeva un'analisi oggettiva e scientifica della società e della psicologia degli individui, staccata da ogni ingerenza personale, emozionale e ideologica dell'autore. Nelle Novelle l'autore descrive il triste mondo dei diseredati e dei disgraziati della Sicilia dell''800, oppressi da un destino avverso. Ne "La roba" Mazzarò, essere umano venuto al mondo senza nulla, accumula tutto ciò che può e alla fine della sua vita vorrebbe scioccamente portare tutto con sé perchè i beni sono parte del suo essere, della sua avarizia. "La lupa", una delle novelle più conosciute di Verga e ampiamente rappresentata nel cinema e nel teatro, è un’eroina, una martire fermissima del suo stesso peccare e in questa risolutezza tragica è precisamente il suo riscatto. “Rosso Malpelo” racconta di un ragazzo siciliano orfano dai capelli rossi, emarginato, sporco e violento la cui solitudine è raccontata dall'autore siciliano nel migliore stile verista, allo stesso tempo crudo e poetico.