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RACCONTO (16 pagine) - FANTASCIENZA - Uomini posseduti da entità aliene, privi di ogni volontà, cercano disperatamente di ritrovare qualcosa di sé e dei propri sentimenti
Premio Nebula 1969, per il miglior racconto, la storia di uomini posseduti da entità ignote. Privi della loro personalità e volontà, cercano disperatamente di ritrovare qualcosa di sé stessi e dei propri sentimenti, lottando contro un destino crudele. Una vicenda amara narrata con lucidità e partecipazione, giustamente considerata un classico della fantascienza moderna.
Robert Silverberg è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi autori della fantascienza contemporanea. Nato a Brooklyn (New York) il 15 gennaio del 1935, iniziò a scrivere SF d'avventura negli anni '50, diventando ben presto uno degli autori più famosi e prolifici e ottenendo il premio Hugo come autore più promettente del 1956. Durante la metà degli anni sessanta però, spinto dal desiderio di dimostrare a se stesso e agli altri le sue capacità di vero scrittore, e di essere in grado di realizzare anche opere di qualità, Silverberg impresse una svolta decisiva allo stile dei suoi romanzi, iniziando a produrre opere di maggiore impegno umano e letterario. Tra gli scritti più importanti di questo secondo periodo ricordiamo "Ali della notte" (con cui vinse anche un premio Hugo), "Brivido crudele", "Torre di cristallo", forse la sua opera più completa e riuscita, "Vertice di immortali", "Paradosso dei passato", e "M""utazione", che si inserisce in quel gruppo di romanzi dedicati da Silverberg alla descrizione e all'esplorazione dell'esperienza mistica della trascendenza.