Ricordi di un viaggio in Sicilia
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Non avevo più visto la Sicilia da quarant’anni, niente di meno: dall’anno di grazia 1865, nel quale avevo fatto la mia prima guarnigione, come si dice in linguaggio militare, nella città di Messina, di dove ero partito col mio reggimento nell’aprile del 1866 per la guerra contro l’Austria. E fu appunto Messina la prima città che rividi venendo da Roma: con quale commozione, possono immaginare tutti coloro che hanno rivisto dopo circa un mezzo secolo una regione della patria, a cui erano legati dai più cari ricordi della prima giovinezza.
Quali mutamenti in questi quarant’anni! Basta dire che nel 1865 non c’era ancora in tutta l’isola un chilometro di strada ferrata in servizio. Si stava costruendo quella da Messina a Catania, e ricordo bene le grida di maraviglia con cui le contadine messinesi, dai colli circostanti alla città, salutavano le prime macchine a vapore messe in esperimento sulla linea, lungo la riva del mare. Ora, venendo dal continente, si attraversa lo stretto senza discendere dai vagoni ferroviarii, che sono trasportati da una riva all’altra sopra un piroscafo. Le piccole città e i villaggi della costa calabrese si sono ingranditi per modo che formano quasi una sola enorme macchia biancastra da San Giovanni a Reggio. Messina s’è inalzata su per i graziosi colli conici che le sorgono da tergo, ed ha allungato le sue grandi ali bianche lungo il mare fino a perdita d’occhi.
Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore, militare e giornalista italiano, autore di molte opere letterarie, tra cui Cuore, pubblicato per la prima volta nel 1886, che gli ha conferito fama internazionale.