Uno sguardo sull’evoluzione storica dell’idea della morte e della sua rappresentazione dal Medioevo sino ad oggi. L’autore, uno fra i maggiori storici francesi, affronta il tema della morte con stile divulgativo, semplice, coinvolgente ma tutt’altro che lugubre. Il suo studio abbraccia un periodo di quasi 1000 anni e descrive i meccanismi con cui l’uomo occidentale a partire dal medioevo, dove si pensava alla morte con familiarità e come a una tappa necessaria, ha progressivamente cambiato idea, sviluppandone un sempre maggior timore, fino ad arrivare ai nostri giorni in cui si è fatto della morte un vero e proprio tabù, un evento di cui va letteralmente negata l’esistenza, parlandone il meno possibile ed eliminando o camuffando cadaveri e cimiteri, relegandola cioè nell’unico luogo dove attualmente si è disposti a tollerarne una lontana e silenziosa esistenza: l’ospedale. Un’opera che lo storico affronta con una metodologia che prevede l’analisi di tutte le fonti storiche da cui ha potuto attingere: iscrizioni sulle tombe, testamenti, collocazione dei cimiteri nel contesto urbano, opere artistiche e letterarie.