Vincitore del Premio “Acqui-Storia 1993” e del Premio della Società Italiana per lo studio della Storia Contemporanea1993, il libro di Lanaro rappresenta la sintesi d’assieme forse più felice, più ricca di letture suggestive, più avvincente, anche in termini letterari, che sia apparsa fino ad oggi. La narrazione, che prende avvio dall’immediato dopoguerra e si snoda fino al governo Craxi, è dotta e pregevole, sostenuta da un dialogo assiduo col dibattito scientifico, e con un ampio ventaglio di fonti ricavate dalla narrativa e dal cinema. Attraverso la raffinata filigrana intessuta dalle pagine di Lanaro è possibile intravedere sempre i lineamenti e i caratteri di un’Italia delle “cose smarrite” e mai più ritrovate e finanche delle “cose mai date”. Lo storico ha scritto un'opera di grande respiro intellettuale e di grande sapienza narrativa e ha dato dignità storica al problema dell'identità nazionale dell'Italia repubblicana per la prima volta affrontato con tanta ricchezza analitica e acutezza interpretativa. Opere di questa natura offrono un importante contributo al dibattito politico oltre che alla riflessione storica.