Storia d'Italia e d'Europa - vol. 52 - Regno Unito: nascita di un modello
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Il Settecento inglese è un periodo di relativa stabilità politica ma di grande sviluppo economico e finanziario per l'isola. Al consolidamento delle trasformazioni in agricoltura e all’avvio della rivoluzione industriale corrispose un notevole incremento dei traffici commerciali. Il Regno Unito (l'unione con la Scozia è del 1707) s’avviò a diventare la prima grande potenza capitalistica mondiale sancita anche dalla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). Tra la Gloriosa Rivoluzione e l’ascesa al trono degli Hannover, prese altresì connotati più precisi la monarchia costituzionale, al cui interno furono armonicamente compenetrati e bilanciati i tre princìpi corrispondenti alle tre forme classiche di governo: monarchico, espresso nella persona del re; aristocratico, considerato il peso della nobiltà e della Camera dei Lords; democratico, incarnato nella prevalenza politica della Camera dei Comuni. Il re, né di diritto divino né assoluto, si obbligava al rispetto della costituzione e delle norme da essa derivanti. L'audiolibro si addentra, attraverso le opere degli scrittori più importanti del secolo (Swift, Addison, Defoe, Fielding, Sterne e altri), nei vari aspetti della nascente cultura borghese: il pragmatismo tipicamente britannico che interpreta in modo del tutto 'terreno' le idee dell'Illuminismo, l'ironia e il sarcasmo del nuovo giornalismo (lo Spectator fra tutti), la determinazione a divenire un 'modello' organico e liberale per le altre nazioni dell'Occidente fino ai nostri giorni. Questo volume è realizzato a cura di Maurizio Falghera, con riferimento alle opere degli storici Michele Straniero, Paolo Bertinetti, Jonathan Swift, Daniel Defoe. La lettura è di Eugenio Farn.