Nato da una stirpe di re guerrieri, Carlo Magno unì a questa caratteristica una visione globale della sua missione di conquistatore, che gli permise di gestire il suo vastissimo Impero con abile capacità di governo, di unificarlo nella religione cristiana e di riportare al suo interno i valori della civiltà e della cultura del passato greco-romano così da invertire la tendenza di progressivo abbandono registrata nei secoli precedenti. La sua incoronazione a imperatore da parte del pontefice Leone III segnò il consolidamento di quel legame profondo e tempestoso tra Papato e Impero che si sarebbe protratto a lungo. Oggi si discute molto se Carlo Magno sia stato il primo "padre" dell'Europa e se il suo Impero, più tardi chiamato Sacro Romano, l'erede di quello d'Occidente. Ma è innegabile che della sua opera sia rimasta nell'Europa occidentale un'impronta duratura, sopravvissuta alla disgregazione dell'unità territoriale carolingia.