Poeta, scrittore, musicista, è stato il cantore dell'America del Vietnam, dei diritti negati ai neri e delle loro lotte, ma anche dei meandri più oscuri e maledetti dell'animo umano, quello minato da disperazione, povertà, alcolismo, droga, emarginazione.
Lo ha sempre fatto con estrema lucidità, un linguaggio crudo e, tuttavia, ironico e pungente, accompagnato da una miscela musicale originale e personalissima che ha attinto sapientemente dalle radici della black music, rinnovandola e modernizzandola, rimettendosi costantemente in gioco, contro ogni ostacolo, anche quelli più alti.
Completano il libro un'intervista ad Alberto Castelli, un intervento di Carlo Babando, varie testimonianze, la lista delle apparizioni di Gil in Italia e una discografia ragionata.