Nato nel 1860, Raymond Poincaré, presidente della Repubblica francese prima, durante e dopo la guerra (1913-1920), fu un forte sostenitore dell’entrata della Francia nel conflitto (del quale attribuì la responsabilità alla Germania), sembra anche nel tentativo di ridare al suo Paese l’Alsazia-Lorena. Patriota intransigente, soprannominato “Poincaré la guerre”, fu un fautore della vittoria a tutti i costi e sostenitore dell’offensiva a oltranza. Nominando Georges Clemenceau alla presidenza del Consiglio nel 1917, pur detestandolo, si assicurò l’operato di un politico energico che portò la Francia alla vittoria. Al tavolo delle trattative di pace difese strenuamente i diritti francesi, tanto da occupare la Ruhr, nel 1924. Al suo funerale, dieci anni dopo, la Francia ebbe opposte reazioni.